Nell'oscuro corpo pietroso della Gorgona
di Jonathan Rizzo e Ilaria Giovinazzo
La notte come ruffiana complice
nel silenzioso frastuono
ripetuto desiderio osservatore luminoso ossessivo cavernoso
tra il lunare fare l’amore col mare.
Tu lontana roccia del mio corpo
irraggiungibile a farsi porta
dalle mani maltata marea lattea.
Sei Lei, Gorgona pietrificante.
Frastornata donna nel segreto velo
tenda della notte.
Palmo dell’amante
Ogni linea fiume che rivela
fantasia della carne.
Avvolta
Luce nel buio
nottambula,
nascosta protetta
dagli anfratti
delle mie scoscese sponde.
Emergo tenebra
chiara
risplendente riflesso
nudo bianco corpo di luna.
Ti bacio muta
mentre
con le mani lavori rocche in valli,
grotte modelli per farne fiori e palme.
Sentieri tracci
nei sacri luoghi della mia carne
pietrosa
fame viva in fiamme.
Immagine lontana ad occhi smorti
desiderio di te
tra le mani
tocchi corti
ai sensi colmi.
Toccala
Puoi toccarla.
Intenso nel farlo.
La realtà corrompe la fantasia
e la consuma.
Appena toccata dissolta,
tornata donna di pietra
isola nell’ombra notturna.
Rimasto solo uomo di carne desiderosa
in attesa come l’isola
lontana, come l’isola pietrosa.
Donna Gorgona, compagna sponda.
DA DOMENICA 11 LUGLIO
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